Voucher innovazione 4.0: ecco cosa vorrebbero le imprese

La Legge di Bilancio 2019, per i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, prevede un contributo a fondo perduto pari al 50%, fino a 40.000 euro dei costi sostenuti dalle micro e piccole imprese, e pari al 30% fino a 25.000 euro dei costi sostenuti dalle medie. In caso di reti di imprese, il contributo riconosciuto alla rete (a copertura del 50% dei costi sostenuti) aumenta fino a 80.000 euro.

Le imprese interessate, per accedere al voucher, dovranno verificare preliminarmente la capienza del proprio plafond “de minimis”, in quanto, i contributi concessi, sono erogati in conformità al regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione.

La dimensione dell’impresa è definita in base ai parametri forniti dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003.

Le attività ammissibili all’agevolazione riguardano le prestazioni di consulenza specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale mediante tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, ma anche l’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi delle PMI, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

In termini generali si può osservare che, la scelta del legislatore, abbraccia un ampio spettro di servizi consulenziali, in effetti, l’innovazione dell’impresa 4.0 non si focalizza in senso stretto solo sulla tecnologia applicata ai processi produttivi e distributivi, ma viene declinata in senso più ampio, abbracciando anche ambiti gestionali, organizzativi e finanziari.

L’impostazione data alla misura potrebbe effettivamente generare ulteriori vantaggi per le PMI, quali, ad esempio: l’ottimizzazione delle scorte di magazzino, la riduzione dei consumi energetici, il miglioramento della logistica, la maggiore disponibilità di spazio e tempo per la ricerca e lo sviluppo, nonché la possibilità di una maggiore customizzazione dei beni e dei servizi offerti.

Le risorse finanziarie stanziate presso il Mise ammontano a 25 milioni di euro l’anno per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 (75 milioni in totale). La dotazione finanziaria dello strumento potrebbe costituire una prima potenziale criticità. Ipotizzando qualche decina di migliaia di imprese interessate, risulta immediatamente evidente che lo stanziamento disponibile potrebbe risultare insufficiente, rischiando di rendere di fatto inefficace la misura. In sostanza, sarebbe opportuno prevedere, fin da ora, la possibilità integrare lo stanziamento originario con risorse aggiuntive, al fine di evitare il ripetersi del calvario vissuto dalle imprese con i “voucher digitalizzazione”, per i quali, i 100 milioni inizialmente stanziati avrebbero coperto appena il 16% dei fabbisogni. Allora fu necessario, tra mille difficoltà, reperire 242,5 milioni aggiuntivi per porre rimedio alla situazione creatasi.

In realtà, da un’attenta lettura del sopracitato comma 228 sembra emergere in modo chiaro che, oltre ai servizi di consulenza, l’impresa possa acquisire mediante il voucher anche i servizi di un innovation manager. La figura del manager dell’innovazione sembra studiata per favorire l’applicazione delle “tecnologie abilitanti” nelle imprese di dimensioni minori e per ottimizzare le performance dei processi in ottica 4.0, attraverso la presenza diretta del manager nella routine quotidiana aziendale.

La norma in commento prevede la necessità di istituire un “elenco”, che disciplini la fornitura di questi servizi a supporto delle PMI. In particolare, l’azienda potrà sottoscrivere il contratto di consulenza con società o manager in possesso di adeguati requisiti di qualificazione, scegliendo il prestatore dei servizi richiesti da un apposito “elenco”.

I requisiti necessari per l’iscrizione nell’elenco non sono ad oggi ancora noti, in ogni caso, si auspica che, la soluzione adottata dal Mise, tenga conto, sia delle competenze necessarie per offrire alle imprese servizi qualificati, sia della necessità di contenere i tempi di attuazione della misura, al fine di consentire alle imprese di poter acquisire i servizi agevolati in termini adeguati.



Newsletter inviata il giorno 14/02/2019


Warrant hub S.p.a. - Corso Mazzini, 11 - 42015 Correggio (RE) - Tel. 0522 7337 - Fax 0522 692586
e-mail: info@warranthub.it - Sito: warranthub.it
P.IVA e CF 02182620357